Le regole per vivere l'ambiente lavorativo in serenità e liberarsi dell'ansia lavoro-correlata
Il lavoro, sia nel bene che nel male, è una parte fondamentale della nostra vita, a volte addirittura dominante. Avere un’occupazione non è un fatto da dare per scontato, in particolare di questi tempi. In molti lavoratori, però, ciò è una delle principali fonti di stress: addirittura un lavoratore su 4, in Italia, soffre di ansia correlata al lavoro. Questi dati sono il risultato del Progetto-Laboratorio sul “Benessere organizzativo” promosso dalla FIASO (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) in 19 ASL.
I fattori che scatenano questo tipo di stress sono tre:
- il carico di lavoro
- il trasferimento o il cambio di incarico
- la conciliazione tra la propria occupazione e la famiglia.
Gli “antidoti”, in base a quanto si evince dalla ricerca, sarebbero invece tredici. In ordine di importanza, troviamo:
- abilità
- capacità di utilizzo delle proprie risorse
- soddisfazione lavorativa
- capacità di affrontare i problemi
- chiarezza del ruolo
- condivisione degli obiettivi
- senso di comunità
- autodeterminazione
- identificazione organizzativa
- influenza dell’azienda sulle motivazioni nei confronti degli obiettivi
- riconoscimento professionale
- capacità di conciliare lavoro e famiglia
- tendenza a evitare la criticità
Sono dunque questi i fattori tenuti in cosiderazione nell'esperimento svolto nelle 19 ASL al fine di promuovere il benessere organizzativo. Alla fine dell’esperimento, più del 77% dei dipendenti ha dichiarato di sentirsi molto più sereno e appagato. I dipendenti che nonostante tutto sono stressati sono scesi al 10%. Sono risultati importanti, che stanno spingendo a mettere in campo diverse iniziative per migliorare lo stato generale di benessere dei dipendenti delle aziende ospedaliere: infatti secondo Giancarlo Sassoli, il coordinatore della ricerca, lo stress lavoro-correlato è una delle cause di molti incidenti clinici.
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